Nel Rapporto Regionale PMI 2021 realizzato da Confindustria e Cerved emerge come il 28% delle imprese colpite da Covid sia a rischio e ben il 36,5% delle imprese del mezzogiorno.
È una crisi spietata e asimmetrica che ha colpito alcuni settori in modo significativo, altri in modo marginale, altri invece li ha visti in crescita dove è volata la domanda.
Finora gli interventi sono stati indiretti e di breve con qualche modesta iniezione di liquidità diretta, con parecchie ombre sul futuro e lasciando irrisolti diversi aspetti riguardo ai rapporti con gli istituti di credito che stanno ora arrivando a criticità.
È stata data infatti la possibilità di non coprire le perdite dell’esercizio 2020 e di ammortizzarle in un quinquennio anche in presenza di un patrimonio netto negativo, più altri aggiustamenti inerenti gli ammortamenti o altre voci di spesa. Non è stata tuttavia modificata alcuna norma, neanche in modo transitorio, nel Testo Unico Bancario.
Siamo nel paradosso che tecnicamente una impresa evita il fallimento, se a causa Covid, ma non riesce più ad accedere al credito nemmeno contro garantito al 100% dal Fondo di Garanzia e pur essendo in presenza dell’ennesimo rinvio al 31 dicembre delle scadenze di moratorie e affidamenti non è scontata la possibilità di utilizzare detti strumenti finanziari.
Se di innovazione e di crescita si parla per il futuro prossimo non si può pensare di lasciare buona parte delle PMI, industrialmente sane e con i conti in rosso, abbandonate a dei vuoti normativi che ne decreterebbero la scomparsa.
Vanno finanziate e sostenute dal PNRR con le ingenti risorse finanziare, accompagnate da policy chiare e coerenti che vedano tutelati gli interessi di tutti gli attori coinvolti, PMI Istituti di Credito e Stato.
Sarà prevedibile che si premieranno quelle realtà che possano coi numeri dimostrare di avere piani industriali con business plan seri e credibili, se il passato recente non può essere preso come parametro lo sarà il presente e l’immediato futuro.
Uno dei temi sarà il controllo, non solo a consuntivo, soprattutto sul previsionale. I tempi di reazione sono cambiati, se un tempo si interveniva a correggere devianze tra un esercizio e il successivo, oggi già pensare trimestralmente potrebbe non essere sufficiente e il minimo temporale si è ridotto al mese di esercizio.
Ricordiamo inoltre che da settembre 2021 entra definitivamente in vigore la L. 155 rendendo gli amministratori pienamente responsabili e illimitatamente solidali in caso di inosservanza.
Se un effetto certo vi sarà con il PNRR sarà quello di proiettare le nostre PMI in una dimensione moderna ed efficientista, svecchiando l’idea stessa di impresa e di gestione rivoluzionando, finalmente, la figura stessa di Imprenditore e di Amministratore.
Noi siamo pronti e voi?
Articolo di Marco Simontacchi